Bergamini a difesa dell'agricoltura locale
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- Pubblicato: Martedì, 04 Luglio 2017 13:21

“Partecipo convintamente a questa manifestazione al fianco degli imprenditori del territorio – ha precisato Bergamini – per sensibilizzare l’opinione pubblica a fronte delle gravissime ripercussioni che il Ceta potrebbe generare sul piano locale sia dal punto di vista occupazionale che della salute pubblica. Quello che si contesta non è la possibilità generale di stringere accordi commerciali a livello internazionale, ma il merito e il metodo di un provvedimento che rischia di essere adottato definitivamente, con la conseguente perdita di oltre 40mila posti di lavoro, la chiusura di centinaia di aziende medie e medio-piccole, allo scopo di avvantaggiare le multinazionali del settore alimentare, esponendo i nostri prodotti a una concorrenza sleale ma legalizzata”.
Il Ceta comporterebbe infatti la compresenza di prodotti italiani igt (marchio non riconosciuto in diversi paesi tra cui il Canada ndr) e altri volutamente copiati, di qualità nettamente inferiore, ingannando di fatto il consumatore e danneggiando i marchi oltre alla tradizione stessa di questi prodotti. “Chi oggi produce la brutta copia delle eccellenze italiane, attraverso questa bozza di accordo potrà farlo sentendosi tutelato legalmente in un paese, il Canada, che ha assurdamente consentito la registrazione del marchio “Parma” per i loro prosciutti e dove contemporaneamente il vero prosciutto di Parma DOP deve essere commercializzato con la sola dicitura “prosciutto originale” . Ma questo è solo uno dei tanti esempi. Il Ceta rischia di essere lo strumento più agile per l’importazione in Europa di carne modificata, di svariati prodotti ogm oltre che di enormi quantità di grano duro canadese nella maggior parte dei casi trattato in fase di pre-raccolta con il glifosato, erbicida vietato nel nostro Paese perché considerato cancerogeno. Questi i motivi – ha concluso il sindaco di Bondeno – per cui è importantissimo farsi sentire dai parlamentari che dovranno votare il provvedimento per dissentire totalmente sulla sua ratifica. Diversamente si prospetterebbe una situazione drammatica per le economie dei singoli stati membri, in primis per quella italiana”.