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CAMBIO D'ABITO AI CANALI DI BONIFICA

Consorzio di Burana

Anche i canali fanno il cambio stagione: la loro duplice funzione, irrigazione d’estate e scolo in inverno, fa sì che da sempre la transizione da un clima ad un altro sia particolarmente delicata per la bonifica.

“Quando tutto va bene, e temperature e precipitazioni sono nella norma, per noi significa comunque movimentare oltre 400 milioni di metri cubi d’acqua pari a 400 miliardi di litri nel solo periodo estivo – spiega il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi. “La distribuzione irrigua, in estate, occupa personale e mezzi del Consorzio senza sosta da giugno a settembre, quando per prepararsi alla stagione delle piogge, gli stessi canali che vengono utilizzati per irrigare d’estate, allontanano l’acqua delle precipitazioni in autunno/inverno. L’agricoltura usufruisce delle piogge trattenute dai canali, accanto all’opera di derivazione quando i fiumi lo consentono: non c’è coltura agricola che non usufruisca dell’acqua di irrigazione. Senza dimenticare le valenze ambientali e paesaggistiche; preservando la quota che permette la salvaguardia degli habitat naturali, durante tutto l’anno i canali costituiscono una preziosa risorsa per l’insediamento e la conservazione di flora e fauna acquatica e non. E valorizzano il paesaggio di uno dei territori, quello italiano, che fonda una larga parte della propria economia sull’indotto turistico.”

Il Direttore del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, spiega cosa accade: “Accanto ai canali azioniamo le preziose idrovore degli impianti irrigui per tutta estate per consentire la copertura idrica del prezioso patrimonio agricolo delle nostre zone. Si pensi che in un anno tutto sommato ‘normale’ come questo, i motori del Sabbioncello, il principale impianto di approvvigionamento idrico di pianura, nel solo mese di luglio hanno funzionato per quasi 3.200 ore pompando oltre 36 milioni di metri cubi d’acqua. Un dato in linea con quello dell’anno scorso, ma ben superiore alle 2.060 ore di luglio 2014 e le 2.700 di luglio 2013. È facile immaginare quali costi energetici comporti una tale movimentazione di acqua a scopo irriguo e ambientale. Infatti, le acque dei canali vengono sempre movimentate: tutta l’estate l’opera attenta dei nostri tecnici specializzati e il funzionamento di oltre 50 impianti idrovori e centinaia di chiaviche e manufatti minori operano per mantenere il migliore equilibrio idraulico di 2.300 chilometri di canali e rifornire d’acqua circa 120.000 ettari di pianura. Gli stessi canali, si definiscono promiscui perché da settembre in poi assumono su di sé funzione opposta: quella di allontanare le acque per fronteggiare gli importanti carichi d’acqua provenienti dagli eventi meteorologici autunnali e invernali ed evitare allagamenti. Un’operazione svolta con grande gradualità, che impiega oltre un mese per minimizzare l’impatto sull’ambiente. Complicato dal fatto che il confine tra stagione irrigua e di scolo è sempre meno netto (piogge torrenziali in ogni stagione, colture di serra in inverno, ecc.)”.

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Diversivo di Cavezzo 

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